Perché il pianoforte, lo strumento "digitale" per eccellenza, dovrebbe avere dei pedali? La risposta risale ai tempi di Mozart, quando si ricercava sui pianoforti dell'epoca il maggior numero possibile di "effetti" sonori che potessero arricchire la composizione: campanelli, sonagli, percussioni ecc... Nel pianoforte moderno il numero di pedali "di effetto" si è ridotto comunemente a 3 (ma anche 2 o più raramente 4 su alcuni esemplari a coda). Tuttavia, il principio di funzionamento varia a seconda che si tratti di un verticale o di un coda. Analizziamoli entrambi.
Per un generico pianoforte verticale si ha:
- Pedale "del piano": ovvero il pedale di sinistra, che serve ad avvicinare i martelletti alle corde, quindi a ridurne la corsa. Dal punto di vista acustico, si ottiene una sonorità meno intensa rispetto a quando il pedale non è azionato, quindi con corsa massima dei martelletti. A livello meccanico si avverte una riduzione della prontezza della tastiera, ovvero l'aumento del gioco verticale dei tasti dovuto all'avvicinamento dei martelli alle corde.
- Sordina oppure pedale tonale: il pedale centrale nella maggior parte dei casi serve ad interporre un panno di feltro, chiamato "sordina", fra i martelletti e le corde. Si ottiene così un suono ovattato, ridotto di molti decibel rispetto al funzionamento normale, che permette di suonare limitando il "disturbo acustico" ai vicini. Se da un lato la sordina risolve problemi "condominiali", dall'altro esclude le molteplici raffinatezze timbriche proprie dell'impatto martello-corde. Sotto l'aspetto meccanico, con il pedale della sordina azionato la tastiera viene percepita più "lenta" e meno precisa, poiché il panno di feltro riduce la reattività dell'urto martello-corde e non consente di gestire le dinamiche come nel funzionamento normale. Talvolta la sordina può essere azionata da un sistema manuale, posto solitamente al di sotto della tastiera. In tal caso il pedale centrale può essere assente, oppure fungere da pedale tonale (il cui funzionamento sarà spiegato a breve).
- Pedale del substein: il pedale di destra presenta lo stesso effetto nei verticali e nei coda, ovvero la risonanza dei suoni prodotti. Per illustrarti il funzionamento, devo spiegarti cosa sono gli smorzatori. È evidente che quando si imprime una forza su un tasto del pianoforte possiamo sentirne il suono, mentre quando si abbandona la pressione il suono termina. Ciò avviene perché sono presenti dei componenti in feltro, chiamati smorzatori, che di default aderiscono alle corde impedendone la vibrazione. Quando viene premuto un tasto, si aziona un meccanismo ("contro-meccanica") che determina il distacco del corrispondente smorzatore dalle relative corde, consentendogli quindi di vibrare dal momento dell'urto del martelletto fino al ritorno del tasto a riposo. Torniamo quindi al funzionamento del pedale di destra: serve ad allontanare tutti gli smorzatori dalle corde, indipendentemente dall'utilizzo della tastiera. In tal modo si genera una notevole risonanza (da cui una delle sue denominazioni "pedale di risonanza") di una qualsiasi fonte di suoni o rumori: una nota dello stesso pianoforte, suoni di altri strumenti vicini, ma anche applausi, voci o rumori nelle vicinanze. Dal punto di vista meccanico, il pianista avverte un alleggerimento della tastiera, poiché viene meno le resistenza delle molle (che pressano gli smorzatori sulle corde, nel caso dei verticali) o del peso (piombi delle leve che richiamano gli smorzatori sulle corde per gravità, nel caso dei coda).
I pianoforti a coda presentano:
- Pedale "del piano": il pedale di sinistra ha la funzione di spostare l'intera meccanica verso destra, variando la posizione del martello nel momento dell'impatto con le corde. Azionando il pedale, anziché urtare le corde in posizione simmetrica in corrispondenza dei solchi già presenti, il martelletto le percuote in zone più elastiche (i solchi sono zone rigide perché il feltro si compatta nelle normali percussioni simmetriche sulle corde). Di conseguenza, il suono cambia timbro e consente raffinati effetti espressivi. Talvolta il pedale "del piano" viene regolato in modo da escludere del tutto una delle tre corde dalla percussione (da cui la comune denominazione "pedale una corda"). In tal caso si ottiene una modesta riduzione dell'intensità sonora, con minima variazione di timbro.
- Pedale tonale: il pedale centrale del pianoforte a coda ha la funzione di mantenere in risonanza solo determinate corde. Approfondiamo il funzionamento nel dettaglio. Quando viene premuto un tasto, si aziona un meccanismo (definito "contro-meccanica") che determina il sollevamento del corrispondente smorzatore dalle relative corde, consentendo a queste ultime di vibrare dal momento dell'urto del martelletto fino al ritorno del tasto a riposo. Se il pedale tonale viene azionato dopo la pressione del tasto (o di più tasti contemporaneamente), le corde continuano a vibrare anche dopo il ritorno a riposo del tasto. In pratica il comando dello smorzatore (il componente che controlla la vibrazione delle corde) passa dal tasto al pedale. L'utilizzo del pedale tonale risulta spesso complicato a chi non ne conosce il funzionamento essendo un meccanismo non indipendente dalla meccanica, a differenza degli altri pedali. La procedura per utilizzarlo in modo corretto è infatti 1) premere i tasti corrispondenti alle note che si desidera mantenere in risonanza; 2) mantenere la pressione sui tasti; 3) azionare il pedale tonale e mantenerlo attivo: da questo momento è possibile terminare la pressione dei tasti poiché il controllo della risonanza è passata al pedale. Dal punto di vista acustico si ottiene una risonanza solo di alcune note, che viene rinforzata ogni volta in cui tali note vengono suonate, finché il pedale viene mantenuto attivo. Dal punto di vista meccanico, i tasti corrispondenti alle note in risonanza risultano più leggeri degli altri, in quanto viene escluso il peso dei relativi smorzatori, ovvero della contro-meccanica.
- Pedale del substein: il pedale di destra presenta lo stesso effetto nei verticali e nei coda, ovvero la risonanza dei suoni prodotti. Per illustrarti il funzionamento, devo spiegarti cosa sono gli smorzatori. È evidente che quando si imprime una forza su un tasto del pianoforte possiamo sentirne il suono, mentre quando si abbandona la pressione il suono termina. Ciò avviene perché sono presenti dei componenti in feltro, chiamati smorzatori, che di default aderiscono alle corde impedendone la vibrazione. Quando viene premuto un tasto, si aziona un meccanismo ("contro-meccanica") che determina il distacco del corrispondente smorzatore dalle relative corde, consentendogli quindi di vibrare dal momento dell'urto del martelletto fino al ritorno del tasto a riposo. Torniamo quindi al funzionamento del pedale di destra: serve ad allontanare tutti gli smorzatori dalle corde, indipendentemente dall'utilizzo della tastiera. In tal modo si genera una notevole risonanza (da cui una delle sue denominazioni "pedale di risonanza") di una qualsiasi fonte di suoni o rumori: una nota dello stesso pianoforte, suoni di altri strumenti vicini, ma anche applausi, voci o rumori nelle vicinanze. Dal punto di vista meccanico, il pianista avverte un alleggerimento della tastiera, poiché viene meno le resistenza delle molle (che pressano gli smorzatori sulle corde, nel caso dei verticali) o del peso (piombi delle leve che richiamano gli smorzatori sulle corde per gravità, nel caso dei coda.
Franz
Clicca qui per visitare la nostra pagina Facebook